LA VALLE
Secondo post. Musica di sottofondo (uno splendido Jared Hart…grazie del consiglio!) e cominciamo con un'immagine. La Valle. La valle di Arryn sta pensando vero? No. Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco non centrano…quello nella foto non e’ lo scenario dove si svolge parte della storia per la conquista del trono. E’ la valle di Susa, almeno un suo scorcio. Sullo sfondo piccola piccola se ne sta arroccata sul suo sperone roccioso la Sacra di San Michele…magari nella foto non la vedete perche’ e’ veramente piccola. La foto ha una storia tutta sua. Comincia il giorno prima della sua realizzazione. Surfando sul web scopro che il lago del Moncenisio e’ vuoto. Manutenzione della diga. Niente acqua. Grandioso penso! Un occasione da non lasciarsi scappare. Succede solo una volta ogni dieci anni circa che decidano di svuotare un lago argificiale. Il fondo del lago e’ un paesaggio lunare. Ti rendi conto di quanta potenza distruttiva abbia l'acqua. Vedi il lago di Beauregard. Sono riuscito a vederlo vuoto. Un'esperienza unica. Ma torniamo al Moncenisio. In un lampo decido, preparo lo zaino: macchina fotorafica, filtri, cavalletto viveri e la mattina dopo alle 5:30 sono gia’ sulla strada per raggiungere il lago, e trovare il primo intoppo della giornata! Il lago e’ in Francia ovviamente. Strada chiusa al confine. Troppo rischio per i tecnici che fanno manutenzione alla alla diga. Non si passa. Ci penso un attimo su se e’ il caso di passare comunque per un altra via…il pensiero mi sfiora…poi decido che il rischio non vale una foto. Se fossi scoperto vicino al cantiere dovrei spiegare alla Gendarmerie cosa ci faccio li. E il mio francese e’ pessimo! Mi prendo un attimo per far passare rabbia e delusione, respiro un po’ d'aria fresca (un tocca sana per schiarire le idee) e gia’ alla mente si affaccia una nuova meta. L'Orrido di Foresto. Un profondo canyon scavato nella montagna dalla tenacia dell'acqua. Giro l'auto e guido verso il canyon gia’ pregustando le sue meraviglie. Alte pareti di roccia a strapiombo sul letto di un torrente dove lame di luce giocano con la natura creando scenari meravigliosi. Ma l'imprevisto in montagna e’ sempre in agguato. Dovrei saperlo. E la giornata non prometteva bene. Arrivato all'orrido scopro che il mite torrentello che conoscevo e’ in piena. Non si passa. Nemmeno qui. Valuto se e’ il caso di rischiare e attraversare. Qui all'imbocco del canyon la corrente non e’ forte. Qui. Ma piu’ avanti ci sono passaggi difficili se ben ricordo… E se la corrente dovese essere piu’ forte…forse era meglio un incontro con la Gendarmerie… Giornata no. Decisamente. Ma non mi va di tornare a casa a mani vuote. Cosi decido di risalire l'orrido per un altra via. Avevo sentito parlare di un sentiero che sale lateralmente alla forra e arriva sulla sua sommita’. Torno sui mie passi e cerco l'inizio del sentiero. Lo trovo dopo poco. E’ ripido. Ma non piu’ di tanto. Facendo attenzione si puo’ salire senza problemi. Parto deciso e sento che qualcosa e’ cambiato. E’ come se la natura che mi circonda mi avesse accettato. E’ come se avessi trovato fimalmente la via giusta. Forse semplicemente quella mattina la mia meta non doveva essere ne il lago ne l'orrido. Forse il mio animo non era ancora sulle corde giuste. Forse dovevo prima superare delle prove perche’ la natura mi fosse amica e mi permettesse di trovare quel ripido sentiero fra le rocce perche’ poco dopo mi e’ stata regalata questa splendida vista sulla valle che mi ha letteralmente riempito l'animo. Mi sono fermato su uno spiazzo con gli occhi pieni di quella meraviglia sentendomi veramente fortunato per poter godere di tanta bellezza. Sono rimasto li come ipnotizzato per non so quanto tempo, finche’ una scossa non mi ha destato. La luce era quella giusta. Era arrivata anche lei all'appuntamento. Ho sistemato la macchina e…click…potevo tornare a casa soddisfatto. Grazie natura per la splendida giornata… 
Alla prossima!

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