IL BLOG

Tempo fa leggevo un fumetto. Era  un personaggio importante del fumetto italiano. L'autore era, ed è, un indagatore dell'animo  e della mente umana. Leggendo le sue storie spesso mi sono ritrovato a chiedermi come rappresentare quella parte di noi dove nascono i pensieri. Quella fucina del nostro cervello che prende ispirazione dalla vita quotidiana e poi con ingredienti segreti trasforma il tutto in immagini surreali. Ecco...oggi niente foto "reali" ma solo immagini di fantasia...nate da pensieri, suggestioni, situazioni di vita quotidiana, che grazie alla tecnologia prendono vita in immagini surreali... Con questo post il blog chiude. Solo per Natale . Si ricomunca il prossimo anno. Forse. Perché non voglio essere schiavo di un'entità virtuale che chiede sempre nuove idee per nutrirsi. Buon viaggio nella fantasia... Alla prossima... P.S. i mondi immaginati sono frutto solo di fantasia e tanto photoshop...non è stato usato null'altro...;-)

E’ ancora oggi il cuore del paese o della città. Ancora oggi negli anni duemila, sulla piazza si consumano le vite e le storie di tutti gli abitanti. Le città grandi ne hanno più di una. Grandi o piccole. Con nomi diversi. Alcuni famosi, altri meno. I paesi più piccoli ne hanno solo una. Di solito ci trovi la chiesa. Una gelateria. Il bar. I negozi storici. Più spesso ci trovi le luccicanti vetrine di qualche grosso brand della moda o della tecnologia. L’ingresso di una banca, o di un’agenzia immobiliare. Ci trovi anche l’anima del paese. In quel gruppo di pensionati seduto al bar a giocare un’interminabile partita a carte. Nel parroco che con passo veloce e solenne allo stesso tempo, dalla casa parrocchiale va alla chiesa a dir messa. Nelle casalinghe che cariche di borse con la spesa si scambiano gli ultimi pettegolezzi mentre corrono a casa a preparare il pranzo a figli e mariti. Nei professionisti in giacca e cravatta. Negli impiegati di banca o negli agenti immobiliari che a

Tanto tempo fa…no…non in una galassia lontana lontana. Qui. Dietro casa. Anche nel giardino di casa tua. Tutto era coperto di alberi. Quelli veri. Con le foglie verdi. A volte gialle. Per l’autunno. E il tronco marrone. Con quella bella texture rugosa. La corteccia. Oggi non ci sono più. O meglio. Ne abbiamo sempre meno. Tanto che li chiudiamo in recinti chiamati parchi o giardino, e li proteggiamo. Da noi stessi. I predatori che diventano guardiani. Fa quasi ridere. Al loro posto abbiamo piantato alberi moderni. Tutti grigi. Al posto dei rami e delle foglie hanno lunghissimi fili. E una superficie liscia e fredda al posto della corteccia. Si chiama acciaio. Sono i tralicci dell’alta tensione. I moderni alberi che popolano la nostra natura. Alti. Maestosi. Punteggiano gli orizzonti intorno a noi. Una presenza familiare e ingombrante allo stesso tempo che quasi non ci accorgiamo più di loro. Tutti in fila perfetta, ma se li guardiamo da altre punti di vista assomigliano proprio a

Fotografare è un po' come fare una magia. Catturiamo la luce, creiamo immagini che spesso solo la nostra mente vede. Spesso è prima la nostra mente a "vedere" l'immagine, e poi il nostro occhio grazie alla fotocamera. Allora quando la fotografia, con la f minuscola questa volta, si mischiata alla grafica creo un'illusione. Qualcosa che non esiste. Paesaggi di fantasia che possono ancora essere scambiati per reali. Immagini nate dalla fantasia della mente, in un angolino del nostro cervello ancora più nascosto di quello che, come dicono i grandi, "previsualizza l'immagine". Oggi storia di pura fantasia con paesaggi fuori dalle righe che possono vivere solo grazie alla potenza dei programmi di fotoritocco...e alla fantasia senza limiti di chi gli sta di fronte... Alla prossima...

Materia. Solidità. Mattoni. Acciaio. Legno. Calce. Cemento. Pietre. Costruiamo scatole suggestive con ogni tipo di materiale per chiuderci dentro di loro e guardare il mondo da piccoli fori pensando che sarebbe bello uscire e scoprire com’è fatto. Ma in fondo ci piace stare li. Nelle nostre comode scatole. Calde. Sicure. Comode. Alla prossima…

Oggi parliamo di smatphone. Tranquilli. Non è la solita recensione sulle meraviglie dell'ultimo modello appena uscito. Solo una considerazione. Sui telefonini. Volgarmente detti. E la fotografia. Partiamo da una semplice affermazione che fará venire i capelli dritti a molti. Possedere una macchina fotografica da migliaia di euro non serve a nulla per fare Fotografia. O meglio. Possedere una macchina fotografica, qualunque sia il prezzo, non serve a fare Fotografia. Occhio! Ho detto Fotografia. Non fotografia. La F maiuscola cambia le carte! La Fotografia non è un'immagine nitida fin oltre la realtà. Non è una stampa da milioni di pixel super corretta.  Non è il prodotto di un oggetto del desiderio da migliaia di euro. Perché purtroppo molti fotografi non sono tali, ma solo collezionisti / feticisti che rincorrono l'ultimo modello del brand di turno da sfoggiare al collo come fosse una colla di diamanti. Fotografia, con la F maiuscola, è quello che ci passa in testa ne

L'altro giorno stavo preparando un set per realizzare alcuni scatti da buttare nel vasto mare del microstock. Così. Tanto per giocare al "professional photographer". Oggi pare vada di moda definirsi "photographer". Riempie la bocca...peccato poi che nella maggior parte dei casi di photographer ci sia poco...ma tant'è... Avevo in testa un'idea da inserire nella categoria business. Oggi se non sei in una categoria, se la società non può catalogarti, non sei nessuno. Non vai da nessuna parte. Devi avere un titolo. Una descrizione. Alcuni aggettivi che ti caratterizzano... Proprio come un'immagine di microstock. Chi ti cerca deve sapere esattamente dove trovarti. parli con chiunque e tutti ad elencarti i loro titoli, i loro meriti...le loro "parole chiave" affinché la società sappia come rintracciarli... Stiamo diventando meno esseri umani e sempre più merce. Merce di scambio. Carne da macello. Da sacrificare per chissà quale interesse da rag