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Visualizzazione dei post da ottobre, 2016

PENNE

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Alcune settimane fa ricevetti un invito per un evento. Si trattava di un incontro fra collezionisti di un oggetto molto particolare e ricco di fascino: la penna. Ma non la solita penna biro. Stilografiche. Alcune di grande valore. Quasi tutte del secolo scorso. Non so nulla sull'argomento. Non conosco il valore di questi oggetti. Ne tanto meno le loro proprietà di scrittura. Perché ogni penna scrive in modo diverso. Questa è una delle cose che ho imparato vivendo alcune ore nel mondo delle penne da collezione. La location non poteva essere migliore. Due sale di un antico palazzo. Proprio in centro. Due stanze affollate di libri, vecchi volumi ancora vergati a mano. Una luce calda e avvolgente ti accoglieva proprio sulla porta. Mi aspettavo...sinceramente, da ignorante del settore, non sapevo cosa aspettarmi. Mi sono ritrovato catapultato in un mondo nuovo, affascinante, quasi d'altri tempi. Un ambiente fatto di persone competenti e orgogliose dei loro pezzi, raccolti in anni

CON IL NASO ALL' INGIU'

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Viviamo in città grandi, a volte piccole. Città con tutti i confort. In grandi palazzi.  Alti e moderni. Iper tecnologici. Austeri e pieni di storia. Camminiamo per vie piene di luci, negozi e svaghi. Ma non ci accorgiamo mai di quello che sta ai nostri piedi. Calziamo scarpe costosissime e non degniamo neppure di uno sguardo ciò che le loro suole calpestano. Ho provato a passeggiare un paio d'ore con il naso all'ingiù. Per scoprire dove camminiamo. Dove viviamo veramente. E non mi è piaciuto. Passeggiamo su vernici tossiche. Su rifiuti altrui. Sull'indifferenza e sui sogni infranti. Su notti clandestine passate in auto lontani dalle proprie banali vite quotidiane. Tutto ciò che vediamo è solo illusione. La vita vera sta lì, ai nostri piedi. Siamo troppo ciechi per vederla. Alla prossima...

NO PIXEL

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Dopo una lunga assenza, voluta, il blog ricomincia. Un periodo di stasi. Per riflette. Per mettere in cantiere nuovi progetti. Per condurne alcuni in porto. Per non diventare schiavo di una creatura virtuale che fagocita parole e immagini senza esserne mai sazia. Il progetto in porto è quello che dà il titolo al post. Sarà un post molto noioso e a sfondo pubblicitario. Quindi cercherò di farla breve per non annoiare. Una nuova associazione fotografica. Nata dalle menti di tre appassionati che cercheranno di coniugare passato e presente della fotografia. L'idea di fondo è mettere insieme la fotografia analogica con quella digitale. Riscoprire la pellicola strizzando l'occhio alle tecniche digitali. Far vivere sotto lo stesso tetto sensori di ultima generazione e semplici scatole con una pellicola dentro. Ci riusciremo? Non lo so. Noi ce la metteremo tutta per coinvolgere le persone il più possibile. Attraverso incontri, dibattiti e uscite di gruppo speriamo di suscitare int

PANORAMA CON AUTORITRATTO

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Il fotografo non dovrebbe mai essere protagonista delle sue fotografie. E l'auto ritratto è sempre una lettura autocritica di se stessi. In realtà se è vero che nelle foto che facciamo c'è sempre un pezzo di noi, allora siamo già presenti nelle fotografie. Anche se in maniera velata. Quindi tanto vale metterci la faccia ogni tanto. Ecco allora un panorama con autoritratto. Un pezzo della campagna canavesana con le montagne a far da sfondo. La classica cartolina. In un angolino ci sono io. Anche se è una semplice cartolina, anche lei necessita del giusto grado di concentrazione, creatività, estro e follia per essere realizzata. Alla prossima...

A VOLTE SUCCEDE

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A volte succede di avere la sensazione nitida di essere soli. Si prova un senso di pace e di vuoto allo stesso tempo e dentro sappiamo di essere soli. Capita. Dovunque. Anche a bordo di una nave da crociera con più di tremila persone che condividono il tuo stesso spazio. Succede quando sei in mezzo all'oceano. Succede quando ti svegli prima dell'alba perché il mare sbatte dolcemente contro la fiancata della nave. E tu solo lo senti. Quasi fosse una voce destinata solo a te. Succede quando esci sul piccolo balcone della tua cabina e ti ritrovi nel nulla. La sera prima eri in un porto e ora sei nel nulla. Magie delle navi. Succede quando senti l'odore del mare riempirti come nulla prima di allora. E succede quando vedi il sole nascere dalle onde. Succede che solo in questi momenti sai cosa voglia dire essere vivi. Capisci che nulla conta. Che la vita di tutti i giorni non è vita. E' schiavitù. Dettata da una società che ci schiaccia. Che quello che conta non è la

NON VOGLIO ESSERE UN PHOTOGRAPHER

Nuovo post. Pesante. Dopo silenzio e storielle. Cinquantesimo post dopo un'assenza prolungata. Un periodo sabbatico dal blog. Per non diventarne schiavo. Per riflettere. Per non essere prigioniero di una creatura elettronica alla quale si è dato la vita. E dopo questa noiosa introduzione veniamo all'argomento di oggi. Wow! Cinquanta post. Un piccolo traguardo! Da un pò di tempo a questa parte sento sempre la solita musica. No non la Musica. Quella è sempre in cima alla mia lista di priorità. Anzi. Possiamo mettere su un bel pezzo dei New Order. True Faith. Gran pezzo. Colonna sonora di una grande serie tv di parecchi anni fa. Ma torniamo a noi. La tiritera che sento spesso ultimamente riguarda la fotografia. Tutti voglio fare i fotografi. Questo sembra diventato il paese dei santi dei poeti e dei fotografi. Nessuno che pensi anche solo lontanamente a fare che so, l'idraulico...o l'elettricista. Oppure il meccanico. No. Tutti presi a fare i fotografi. Comprano un paio

PLASTICA

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Siamo la civiltà della plastica. Su questo materiale abbiamo costruito quasi tutto quello che quotidianamente usiamo. Sono di plastica le penne con le quali scriviamo. Le tastiere dei nostri computer. I telefonini con i quali viaggiamo in mondi virtuali. Sono di plastica i contenitori dei nostri alimenti. E di plastica sono anche le stoviglie sulle quali consumiamo il cibo. I giocattoli con i quali i nostri figli giocano sono di plastica. La plastica è il primo materiale con il quale vengono a contatto. I guanti del medico che li scaraventa in questo mondo. Toccati dalla plastica prima ancora che dalle amorevoli mani dei genitori. Sono di plastica anche i nostri abiti. Si, il materiale ha un altro nome, ma in fondo sempre di plastica si tratta. Le nostre mani sono a contatto con la plastica più spesso di quanto ci accorgiamo. Accarezziamo la plastica tutti i giorni. E ci dimentichiamo di regalare una carezza a chi ci sta vicino. Produciamo plastica utilizzando il combustib