LOVE
No.
Non è il solito post smielato con tema amore. Non è nemmeno una storia vera e
propria. O forse si. Non lo so. Se volte ascoltarla, sistematevi comodi,
mettete su un bel pezzo romantico…a tema…tipo… Kayleigh dei magnifici
Marillion…oppure Is This Love dei granitici Whitesnake…(cosa vi
aspettavate Baglioni per caso?) e via sulle note delle parole.
Un
giorno passo da Verona. Si quella di Romeo e Giulietta. Quella dell’arena
teatro di magnifici concerti…e di una splendida manifestazione che nelle sere
d’estate fece conoscere ad un giovane adolescente la Musica. Si quella con la M
maiuscola.
Giro
di ordinanza per la città fra monumenti, shopping e ristorante. Ho ancora in
bocca il sapore di un magnifico sigaro acquistato proprio vicino all’arena, e
proprio li gustato fino all’ultima boccata. Neanche a dirlo era un Romeo
y Julieta… Cubano doc.
Faccio
le solite foto. Almeno all’inizio. Poi mi stanco della banalità. Dei turisti
caciaroni. Del già visto. Mi rassegno. Giornata vuota. Niente da raccontare. E
cosa pretendo pure io mi dico. Sono in comitiva. In una città turistica. Mille
grida sommergono le storie appena sussurrate che vivono fra i vicoli della città
e io pretendo pure di ascoltarne una!
Poi
succede l’imprevedibile. Una delle nostre ragazze vuole vedere il balcone di
Giulietta. E come puoi darle torto. Siamo a Verona. Lo troviamo facilmente.
Basta seguire la massa di turisti. E’ al fondo di un androne. Affacciato su un
piccolo cortile. Proprio in mezzo campeggia una statua della poveretta. Poveretta
non solo perché si è vissuta la peggior storia d’amore che memoria umana
ricordi, ma sopratutto perché deve subirsi ogni giorno folle di turisti
attirati lì dalla curiosità morbosa verso la sua triste storia.
Rassegnato
seguo il gruppo come una docile pecorella finché non mi ritrovo davanti
l’immagine di apertura. Resto folgorato. La voce di ogni coppia passata di lì
continua a gridare al mondo la loro felicità. Un mosaico di nomi di ogni
nazionalità ricopre letteralmente la parete un tempi bianca e testimonia che al
mondo si può essere ancora felici godendo delle piccole cose. In fondo di cosa
abbiamo bisogno se non di una persona che ci accompagni lungo il cammino della
vita. Cos’è più importante? Un nuovo gadget elettronico? un’auto nuova? un conto
in banca con tanti zeri? O qualcuno da amare. Qualcuno che sai che tutte le
mattine, quando aprirai gli occhi vedrai lì accanto a te…
E
ancora una volta è l’attimo di un click. Senza pensare la foto è già nella
memoria digitale della mai inseparabile macchina. Capiente blocco pieno di
storie. Senza riflettere è già tutto parte di me. Bagaglio che porterò con me
per sempre.
Poi
arriva il mio gruppo di amici. L’attimo svanisce. Si torna alla realtà. Solito
rimprovero sul dove fossi finito…solito commento tipo non sai cosa ti sei
perso…
No ragazzi…non sapete voi cosa vi siete persi…
Alla prossima…
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