SALA D'ATTESA
Sedie vuote. I segni del tempo sul colore. Una di fianco all'altra lungo un corridoio dai colori pastello. Sembra infinito. Pian piano si riempiono di gente in attesa. Di un medico. Di un parente. Qualcuno si chiede se sia nel posto giusto.
All'improvviso una voce fredda e impersonale chiama un numero. A volte un nome. Qualcuno si alza e per un tempo che sembra infinito sparisce dietro una delle porte chiuse. Bianche. Alte. Di legno. Anche su di loro i segni del tempo.
Poi finalmente lo rivedi. Passo spedito verso l'uscita. Verso il mondo esterno. Alcuni hanno lo sguardo felice. Altri hanno gli occhi pesanti e tristi. Preoccupazione. Angoscia. Questi non vanno verso l'uscita. Li aspetta un infermiere. Divisa bianca. Un nastrino colorato sul taschino della camicia. Così si riconoscono fra di loro. Accompagna tutti verso un'altra porta. Spariscono tutti dietro di essa. La loro attesa non è finita.
Dalla stessa porta esce un medico. Camice verde. Curvo sotto il peso di una borsa. La sua casa in miniatura. Faccia stanca. Si trascina come un vecchio giornale nel vento. Il turno di notte è stato duro. Forse ha salvato una vita. Forse i suoi sforzi non sono bastati.
Qualcuno è seduto. Qualcuno passeggia su e giù per un corridoio anonimo. Compaiono libri, riviste e cruciverba per ingannare il tempo. Ma il tempo non si inganna. Qualcuno ha la testa in uno smarphone alla ricerca di un illusorio contatto con il mondo grazie alle magie del web. Siamo tutti in attesa in un'atmosfera sospesa.
Guardiamo i nuovi arrivati. Leggiamo il dubbio e lo smarrimento sui loro volti. Leggono la noi e l'attesa sui nostri. Si lasciano cadere già stanchi sulle sedie rosse e blu. Ogni tanto nasce una sterile conversazione con il vicino che subito si spegne. L'attesa toglie anche la voglia di chiacchierare.
L'attesa che diventa entità concreta. Quasi reale. Ti proietta fuori dal mondo. Fuori dal tempo. Prigioniero di un limbo. In attesa. Di qualcosa. Di qualcuno che dica cosa fare. Dove andare. Che ci permetta di tornare da dove siamo venuti.
Quanto tempo sprecato in attesa. Quante vite che passano e si incrociano in una sala d'attesa. Passiamo la vita in attesa. Di una persona. Di un gesto. del tram alla fermata giù in città. A volte passiamo la vita ad aspettare una vita migliore. Che non arriverà.
Alla prossima...
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