FORESTA DI TRALICCI

Tanto tempo fa…no…non in una galassia lontana lontana. Qui. Dietro casa. Anche nel giardino di casa tua. Tutto era coperto di alberi. Quelli veri. Con le foglie verdi. A volte gialle. Per l’autunno. E il tronco marrone. Con quella bella texture rugosa. La corteccia.

Oggi non ci sono più. O meglio. Ne abbiamo sempre meno. Tanto che li chiudiamo in recinti chiamati parchi o giardino, e li proteggiamo. Da noi stessi. I predatori che diventano guardiani. Fa quasi ridere.

Al loro posto abbiamo piantato alberi moderni. Tutti grigi. Al posto dei rami e delle foglie hanno lunghissimi fili. E una superficie liscia e fredda al posto della corteccia. Si chiama acciaio. Sono i tralicci dell’alta tensione. I moderni alberi che popolano la nostra natura.
Alti. Maestosi. Punteggiano gli orizzonti intorno a noi. Una presenza familiare e ingombrante allo stesso tempo che quasi non ci accorgiamo più di loro. Tutti in fila perfetta, ma se li guardiamo da altre punti di vista assomigliano proprio agli alberi di una foresta. 

Proprio come gli alberi veri comunicano attraverso lunghissimi fili d’acciaio. Se ti metti sotto di loro e ascolti in silenzio puoi sentirli chiacchierare. E’ come un brusio fastidioso. Ma non rimanere troppo tempo . Dicono che faccia male alla salute. Dicono…

Proprio come i veri alberi si scambiano racconti di luoghi lontani. Anche questi moderni abeti, larici e querce raccontano di grandi città che grazie ai loro fili sottili tutte le notti possono essere illuminate a giorno. Raccontano di grandi scatole di cemento pieno di persone tristi e rassegnate che tutti i giorni compiono gli stessi gesti per produrre oggetti in fondo inutili. E per farlo ricevono denaro che useranno proprio per acquistare quegli inutili oggetti. Loro le chiamano fabbriche.

Proprio come le antiche foreste erano piene di fascino e legende, anche i moderni boschi di tralicci stanno costruendo le loro storie. Che presto diventeranno legende.

Alla prossima…

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