LA PIAZZA

E’ ancora oggi il cuore del paese o della città. Ancora oggi negli anni duemila, sulla piazza si consumano le vite e le storie di tutti gli abitanti. Le città grandi ne hanno più di una. Grandi o piccole. Con nomi diversi. Alcuni famosi, altri meno. I paesi più piccoli ne hanno solo una. Di solito ci trovi la chiesa. Una gelateria. Il bar. I negozi storici. Più spesso ci trovi le luccicanti vetrine di qualche grosso brand della moda o della tecnologia. L’ingresso di una banca, o di un’agenzia immobiliare.

Ci trovi anche l’anima del paese.

In quel gruppo di pensionati seduto al bar a giocare un’interminabile partita a carte.

Nel parroco che con passo veloce e solenne allo stesso tempo, dalla casa parrocchiale va alla chiesa a dir messa.

Nelle casalinghe che cariche di borse con la spesa si scambiano gli ultimi pettegolezzi mentre corrono a casa a preparare il pranzo a figli e mariti.

Nei professionisti in giacca e cravatta. Negli impiegati di banca o negli agenti immobiliari che al bar dove prima giocavano i pensionati, ora consumano velocemente un panino e un caffè prima di tornare in ufficio.

Nei bambini che rincorrono una palla usciti da scuola. E sulle loro facce puoi leggere se hanno preso un bel voto oppure no.

Nei gruppetti di adolescenti, un po’ appartati, che chiacchierano di primi amori, prime volte, primi appuntamenti.

Nelle mamme con i passeggini che chiacchierano di pappe e pannolini.

Nell’aperitivo prima di cena. Consumato al solito bar mentre si chiacchiera della giornata e si organizza la serata.

Lo scorrere del tempo cambia le facce, le botteghe si trasformano in negozi più o meno di lusso. Cambiano le abitudini. Ma la piazza è sempre lei. Cuore della vita di tante persone che attraversano inconsapevoli la corrente del fiume del tempo.

Alla prossima…

Commenti

Post popolari in questo blog

LA FAVOLA DELL'UCCELLINO

L'OMBRA DEL FOTOGRAFO

INVISIBLE CHILD