MA COME VIVIAMO

L'altro giorno stavo preparando un set per realizzare alcuni scatti da buttare nel vasto mare del microstock. Così. Tanto per giocare al "professional photographer". Oggi pare vada di moda definirsi "photographer". Riempie la bocca...peccato poi che nella maggior parte dei casi di photographer ci sia poco...ma tant'è...

Avevo in testa un'idea da inserire nella categoria business. Oggi se non sei in una categoria, se la società non può catalogarti, non sei nessuno. Non vai da nessuna parte. Devi avere un titolo. Una descrizione. Alcuni aggettivi che ti caratterizzano... Proprio come un'immagine di microstock. Chi ti cerca deve sapere esattamente dove trovarti. parli con chiunque e tutti ad elencarti i loro titoli, i loro meriti...le loro "parole chiave" affinché la società sappia come rintracciarli... Stiamo diventando meno esseri umani e sempre più merce. Merce di scambio. Carne da macello. Da sacrificare per chissà quale interesse da raggiungere.

Allestisco il set. Luci, sfondo bianco, soggetti... e intanto pensavo...non a come realizzare lo scatto. Quello ormai viene da se. Pensavo a tutte queste cose.
Pensavo che la maggior parte della nostra vita è spesa nel vano tentativo di accumulare denaro facendo lavori che non ci piacciono. Pensavo che affannandoci ad accumulare denaro accettiamo compromessi che pian piano, senza che ce ne accorgiamo, ci trasformano in persone che non ci piacciono. Pensavo che in fondo quel denaro non ci serve a nulla se non a soddisfare un'innaturale bisogno di oggetti che in realtà non ci servono realmente. L'ultimo modello di smartphone, di automobile, di macchina fotografica, di scarpe, di vestito... Viviamo come il criceto nella ruota...

E mentre pensavo allestivo il set...Ne sono usciti due scatti ironici...purtroppo non è Robin Hood a portarci via il denaro dalle tasche per darlo a chi ne ha più bisogno...siamo noi che dopo averlo faticosamente accumulato lo gettiamo al vento rincorrendo la chimera di un consumismo sfrenato...

Alla prossima...


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