LA STILOGRAFICA

Scrivere è una delle capacità umane più antiche ed è forse l'arte più antica, quella che ci ha permesso di uscire dalle caverne e incamminarci sui sentieri della Storia che ci hanno portato fino a qui. Lo strumento con cui si scrive quindi non è più solo uno strumento ma un oggetto quasi sacro, a cui dedicare tutte le nostre attenzioni. Così come la scrittura che alla luce di questo diventa gesto estetico e no solo mero mezzo di comunicazione.

Collaborando al progetto FOOLISH ho conosciuto un mondo fatto di persone che hanno messo la penna, in particolar modo la penna stilografica, e la scrittura, al centro della loro vita. Lavorando a quel progetto, contribuendo a realizzarne le fotografie e le pagine ho visto e vedo tutt'ora scorrermi davanti non semplici penne, ma oggetti rari, preziosi da custodire e lasciare in eredità a chi verrà dopo di noi affinché continui ad utilizzarli non solo nell'arte della calligrafia ma anche nella vita quotidiana.

Pensando a questo sono andato a cercare negli scatoloni dei ricordi scolastici la mia penna stilografica. Sono dovuto andare un bel po' indietro negli anni, fino alla scuola elementare per ritrovare la vecchia stilografica con cui imparai a scrivere. E questo la dice lunga sul fatto che la nostra scuola abbia pian piano messo nel dimenticatoio uno strumento di scrittura così prezioso come la penna stilografica.

Tanti ricordi sono legati a quella penna. I dettati, che dovevano essere perfetti, il foglio pulito senza macchie o sbavature. E sopratutto scritto correttamente. I problemi di matematica e geometria. I primi temi in classe. La maestra, severa ma allo stesso tempo protettiva con noi alunni...ricordo ancora il rispetto che avevamo per lei, alzandoci in piedi tutte le volte che entrava in classe. I compagni, che senza saperlo avrebbero percorso con me molta strada di questa vita.

Tanti i ricordi affiorati ma molti di più quelli persi, situazioni, persone, di cui il cervello non ha tenuto conto o ha seppellito in profondità nella memoria.

Al centro di tutto lei. La penna stilografica. Allora, prima di riporla, stavolta forse per sempre insieme a tutti questi ricordi in fondo allo scatolone, le rendo omaggio con una foto. Una foto in cui emerge dalle tenebre, proprio come i miei ricordi e si staglia sotto un fascio di luce come proiettata verso il futuro. Un futuro fatto di tante piccole mani che come le mie la stringevano sul banco di scuola delle elementari dove si imparava a scrivere. E non solo.

Alla prossima...

Commenti

Post popolari in questo blog

LA FAVOLA DELL'UCCELLINO

L'OMBRA DEL FOTOGRAFO

INVISIBLE CHILD