IN TRENO


Abituati come siamo ad avere la nostra automobile sempre a disposizione per viaggi più o meno lunghi a volte ci dimentichiamo che esistono anche i treni.

Il bello di un treno è che puoi sederti, rilassarti e goderti il viaggio. Luogo o breve che sia. Di piacere o di lavoro non importa. Puoi leggere un libro, ascoltare un po' di musi, distrarti insomma. Tutte cose che l'automobile non ti permette di fare.

In treno puoi anche tornare un po' bambino. Puoi metterti attaccato al finestrino e guardare il mondo là fuori che corre via veloce. Anche se in realtà sei tu che stai correndo via veloce e il mondo è fermo e ti guarda fuggire via. Ma è bello pensare che sia il contrario.

Quando viaggio in treno mi viene sempre in mente un fotografo in particolare. Paul Fusco. E un servizio che fece proprio seduto su un treno, un treno particolare. Il treno che portava il Presidente Kennedy nel suo ultimo viaggio e diede la possibilità a migliaia di persone di poter salutare un ultima volta il loro Presidente.

Paul Fusco salì sul quel treno come fotografo per raccontare del dolore della famiglia, degli amici, convinto di poter girare liberamente, in fondo il suo tesserino di giornalista aveva sempre aperto molte porte. Ma quella volta no. Gli venne detto di sedersi e di non muoversi da lì. Da bravo fotografo no si arrese e da quella scomoda posizione si inventò una storia da raccontare. Gli americani, l agente comune era in attesa lungo i binari del loro Presidente e Paul Fusco di quella gente raccontò. Fotografò dal finestrino i loro volti, le loro lacrime mentre il treno pian piano passava davanti a loro. Non raccontò della morte di un Presidente come forse si era immaginato prima di partire. Raccontò lo smarrimento di una nazione che aveva perso la sua guida.

Ecco, tutte le volte che salgo su un treno mi tornano alla mente Paul Fusco e questa storia. Così un giorno son salito sul treno e anche io ho voluto puntare l'obiettivo fuori dal finestrino per scoprire cosa si vede da un treno in corsa. E si perché i nostri occhi ci ingannano sempre mentre la macchina fotografica difficilmente ci racconta una bugia. A meno che non siamo noi a chiederglielo. Ma questa è un'altra storia.

Alla prossima...
























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