LA PASTA

 

A chi non piace la pasta! Il piatto nazionale potremmo dire. Condita nei modi più disparati, con sughi, verdure, formaggi, non manca mai sulle tavole. Persino in tempo di guerra dove mancava tutto un piatto di pasta lo si poteva trovare sempre...o quasi...e mai veniva negato. Amico o nemico che si presentasse alla porta. Perché quando si ha fame non siamo più amici o nemici, siamo solo poveracci presi in un ingranaggio più grande di noi.

Alla pasta sono dedicate una quantità enorme di fotografie. Ne sono pieni i libri realizzati dai più grandi chef stellati del mondo che con la pasta hanno creato non piatti ma vere opere d'arte culinaria. Ne è pieno internet con i suoi forum sulla cucina e sulla fotografi. Ne sono sicuramente pieni i nostri smartphone che sono costretti da noi a "mangiare" tutti i piatti dei ristoranti che frequentiamo. Una volta, quando usavamo la pellicola non ci saremo mai sognati di sprecare un fotogramma per un piatto di spaghetti al ragù o di lasagne della trattoria sotto casa. Avremmo gustato il piatto senza pensare alla fotografia. Rivoluzione digitale la chiamano...

Oggi che viviamo nella società dell'apparire fotografiamo (male) tutto. Nemmeno io sono rimasto immune da questa "moda". Una mattina a casa dei suoceri, mentre le donne di casa erano intente a ciacolare e mio suocere era ai fornelli ho visto questa splendida teglia di pasta al forno in preparazione e non ho resistito. Ho preso l amia piccola Fuji con il suo inseparabile 35 mm e ho realizzato questo scatto visto e pensato in bianco e nero dal sapore molto grafico.

 Le forme di pasta rese morbide dalla precedente cottura in acqua bollente hanno perso la loro caratteristica forma per assumere tracciati più o meno ellittici che si stagliano sul fondo nero della teglia.

Pochi minuti dopo sarebbero stati ricoperti da una meravigliosa salsa a base di pomodoro e carne. Qualche ora dopo avrebbero riempito le nostre pance accompagnate da un ottimo vino rosso.

Di loro ora non resta che questa immagine in bianco e nero. Tante forme stipate in una teglia in attesa del loro triste destino. Essere mangiate.

Alla prossima...




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