NON SENSE PHOTO #17 - PIEDI

 










Ci tengono dritti e ci portano a spasso.

Ci fanno sentire in imbarazzo.

Li nascondiamo nelle scarpe. Più o meno comode che siano.

Li scaldiamo nei calzettoni di lana della nonna e sotto una montagna di coperte in inverno quando fa freddo.

Li seppelliamo nella sabbia sulla spiaggia d’estate.

Li maltrattiamo con tacchi vertiginosi per sentirci alte e fighe salvo poi lamentarci del dolore e tirare quelle maledette scarpe in un angolo. A casa poi li anneghiamo per ore in acqua e Sali profumati.

Li cospargiamo ci creme e li abbelliamo con smalti colorati, cavigliere e altri amenicoli vari.

Li usiamo per sentire la carezza dell’erba, la forza di un sasso o il freddo e dolce abbraccio dell’acqua.

Nelle culture orientali sono le terminazioni dei nostri organi e opportunamente stimolati, nei punti giusti, possono liberare energia positiva.

Li usiamo con violenza per tirare calci. Magari corazzati con pesanti scarponi.

Ci giochiamo, a calcio per esempio, o in altri modi di cui è meglio non scrivere qui.

Ci corriamo, per passione, per sport, per superare i nostri limiti o per battere il record di qualcun altro.

Li trascuriamo, salvo poi pagarne le conseguenze.

Li guardiamo con invidia, soprattutto quelli degli altri.

Sono i piedi. E sono lì, in fondo, alla fine delle nostre gambe. Spesso ci dimentichiamo di loro, così abituati ad averli.

Pensiamo a chi li h apersi e li vorrebbe ancora. Non diamo nulla per scontato. Nemmeno i nostri piedi.

Alla prossima…

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